La Commissione Cultura del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo in questo panorama da anni svolge un compito da protagonista, confermato, nella serata che si è svolta nella  “Casa di Ripetta”  il 27 settembre scorso dal successo decretato da un pubblico, a malapena contenuto nei saloni del circolo, ad un dibattito sul prossimo appuntamento referendario al quale hanno partecipato, costituzionalisti, politici, giornalisti ed esperti.

Sul ring, controllati a vista dal notista politico di Repubblica, Stefano Folli, due autorevoli interpreti del diritto, Beniaminio Caravita di Toritto, ordinario di Istituzioni di diritto pubblico all’Università La Sapienza di Roma a difesa del “sì” e Gaetano Azzariti – Ordinario di Diritto Costituzionale all’Università La Sapienza di Roma, paladino del “no”.
“Il più antico sodalizio sportivo romano, nella fedeltà ai propri principi statutari di apoliticità ma nell’imprescindibile presupposto che la Costituzione sia parte integrante di tutti i cittadini, intende svolgere un ruolo attivo in merito al dibattito in atto nel Paese sulla riforma della Costituzione, approfondendo le ragioni tecnico giuridiche sottese alla scelta referendaria alla quale tutti prossimamente saremo chiamati a partecipare”. Questo il preambolo del Circolo a coronamento di una neutralità già evocata nel titolo: “La riforma della Costituzione: informarsi e non schierarsi”.

L’equidistanza è stata rispettata? Come è presumibile è stata ampiamente disattesa dai due  attori principali, chiamati appunto ad illustrare ai soci e ai loro ospiti due tesi contrapposte.
Fra i quesiti del referendum quello più dibattuto è stato il destino che gli elettori vorranno assegnare al bicameralismo  attualmente in vigore.
“L’idea di differenziare il Bicameralismo è un’idea che convinceva molti. Il problema è che si è passati da un bicameralismo perfetto a un Bicameralismo confuso: in qualche modo l’effetto complessivo sarà quello di un depotenziamento del ruolo del Parlamento e questo è certamente un aspetto negativo». Questo il punto centrale per motivare il suo “no” da parte di  Gaetano Azzariti.

“Dal superamento del bicameralismo ne trarrà sicuramente vantaggio, in termini di snellezza e semplificazione, il rapporto fiduciario fra Governo e Parlamento, che rimarrà in capo alla sola Camera dei deputati, superando così i problemi derivanti da sistemi elettorali diversi, problemi che hanno afflitto il sistema istituzionale italiano almeno negli ultimi venti anni. II pregio principale della riforma è infatti dato proprio dal superamento dell’ anacronistico bicameralismo paritario e perfetto, ovvero simmetrico”. Questo uno degli argomenti con il quale ha sostenuto il suo “sì” Beniamino Caravita di Toritto.

Al dibattito hanno dato inoltre il loro contributo, introdotti dal saluto del presidente del Circolo, Giuseppe Lupoi, Roberto Carrelli Palombi,  Presidente del Tribunale di Siena e Segretario Generale di Unità per la Costituzione; Ernesto Auci, giornalista, ex direttore del Sole24 e attualmente presidente di FIRST, giornale online; Giorgio La Malfa, economista, ex segretario del Partito Repubblicano.