• Un accenno alla tecnica della vogata a sedile mobile.
  • Schematizziamo il movimento ciclico ripetitivo tipico della remata cominciando da una prima suddivisione in passata in acqua ripresa a loro volta divise in:
  • distensione delle gambe, spostamento del busto e chiusura delle braccia seguito dal movimento di uscita e svincolo delle pale.
  • preparazione del busto verso poppa, avanzamento del carrello ed entrata in acqua delle pale.
  • Vediamo, un pezzo alla volta, un intero ciclo di voga:
  • (abbiamo voluto inserire oltre ad una figura statica della posizione anche una piccola animazione per rendere più chiara e divertente la trasmissione dei concetti)

DESCRIZIONE

MOVIMENTO

ANIMAZIONE

L’entrata: il momento di massima instabilità della barca. Braccia distese, schiena “preparata” (portata leggermente in avanti rispetto alla verticale della barca), gambe piegate in massima compressione con le tibie verticali, pale impalate, unico movimento da fare: alzare i pugni per immergere il cucchiaio della pala. Importantissimo riuscire ad “appoggiare” la pala in acqua nel momento di massima compressione delle gambe per riuscire ad avere subito la pala in pressione, sfruttare al meglio la spinta iniziale delle gambe e consentire una rapida accelerazione della barca.

La spinta di gambe: il momento di massima accelerazione della palata. Le gambe si distendono subito dopo l’entrata, la schiena rimane “preparata” e le braccia distese, fungendo da collegamento tra gambe e remo. Durante l’esecuzione di questo movimento bisogna avere la sensazione di rimanere “appesi” alla pala. 

Il “retroposizionamento” del busto avviene una volta terminata la spinta di gambe, portando la schiena verso prua oltre la verticale mantenendo le braccia distese.

Il movimento di chiusura delle braccia segue il retroposizionamento del busto. Risulta vantaggioso ai fini dell’economicità del movimento non alzare le spalle evitando così di utilizzare i muscoli antagonisti a quelli propri del finale, ovvero: gran dorsale, pettorale e deltoide.

Subito dopo la chiusura di braccia del finale si conclude la passata con due movimenti: l’abbassamento dei pugni, con conseguente uscita delle pale dall’acqua, e l’allontanamento degli stessi dal corpo. Quest’ultimo movimento, chiamato più comunemente “via di mani”, viene solitamente accompagnato dalla spalatura delle pale (vedi riquadro sotto).

Questa a lato è la posizione in cui ci si trova finita la palata, nel momento di massima velocità della barca, e di massimo rilassamento. Qui comincia la fase di ripresa. Per permettere alla barca di non avere un decadimento rapido di velocità il “via di mani” va effettuato molto rapidamente per poi rallentare progressivamente il resto del movimento.

Il secondo passaggio della ripresa consiste nel preparare il busto per la successiva palata, ovvero riportarlo leggermente verso poppa restando bene alti con la schiena, con le spalle rilassate e con la testa diritta.

Finita la preparazione del busto, si blocca l’articolazione coxo-femorale e s’incomincia a muovere verso poppa il carrello, impalando le pale non appena si oltrepassa il puntapiedi.

Raggiunta la massima compressione delle gambe ci ritroviamo ad entrare, con il movimento precedentemente visto, ed a cominciare una nuova palata.

Lo schema sottostante rappresenta la posizione dei polsi ed il loro movimento durante le fasi di spalatura e impalatura.

Qui sotto, invece, vediamo come la pala effettua un ciclo di voga.

  • Si notano bene le due situazioni descritte precedentemente, la passata e la ripresa con il finale e l’entrata.
  • Qui di seguito riportiamo una animazione della relazione tra forza applicata e angolo del remo durante la remata