Con un concerto di musiche di Berg, Bach e Schumann eseguite dalla giovane e gia’ premiata pianista Francesca M. Villani è iniziata la 32° stagione di musica da camera.
La stagione si articolerà in dieci concerti, uno al mese da ottobre a giugno, salvo l’inaugurazione di ottobre che sarà composta da due concerti: il primo già svolto lunedì 16 e il prossimo lunedì 30. Quest’ultimo tra l’altro sarà diverso dagli altri: il Conservatorio di Santa Cecilia porterà alcuni dei suoi giovani talenti, per un concerto in quattro parti, che si alterneranno in quattro generi molto diversi. Oltre al pianoforte, un brano per due fisarmoniche, un terzo di jazz, un quarto di sole percussioni. A novembre invece sarà il turno di Massimo Spada, un affermato pianista con un prestigioso curriculum, mentre a dicembre saranno protagonisti il duo Panzanella/Piermartiri in una serata per pianoforte a quattro mani. Ad aprire il nuovo anno sarà invece probabilmente una giovane artista italiana che a gennaio farà un suo breve passaggio a Roma da New York, ove risiede quale vincitrice di un bando della New York University. A febbraio un’artista giapponese, molto legata a Roma. Successivamente a marzo ed aprile gli organici si ingrossano con i cantanti e i musicisti di un’operetta, genere musicale ormai raro eppure godibilissimo, e del lanciatissimo quartetto Werther, classico organico di viola, violino, violoncello, pianoforte. Per il penultimo incontro di maggio, come di consueto ormai da anni, il neo vincitore del premio nazionale pianistico “Sergio Càfaro”, pochi giorni dopo la proclamazione, si esibirà da noi quale parte del premio stesso.
Il gran finale di giugno sarà come sempre d’intesa con l’Accademia di Santa Cecilia, la più prestigiosa istituzione musicale italiana (assieme a “la Scala” di Milano per la lirica), con alcuni gruppi di musica da camera, trio, quartetto e quintetto, provenienti dai selezionatissimi corsi di specializzazione dell’Accademia cui riescono ad accedere, dopo dure selezioni, solo i migliori giovani musicisti italiani. Giovani musicisti che si andranno ad aggiungere ai circa seicento che negli anni hanno fatto apprezzare l’invidiabile acustica del salone e calcato il suo vetusto parquet.
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