Agostino Abbagnale al Circolo Canottieri Tevere Remo 16/02/2007

Avreste dovuto vedere con quali occhi guardavano il film delle imprese sportive di un idolo del canottaggio mondiale come Agostino Abbagnale! La sera del 16 febbraio, nella sala della TV, dal sapore un po’ british, della sede sociale del Circolo Canottieri Tevere Remo, stipata all’inverosimile, i campioni di domani cercavano di cogliere i dettagli della tecnica del neo socio onorario del più antico circolo sportivo della capitale. Erano in parecchi, i ragazzi e le ragazze, in rappresentanza della prestigiosa scuola di canottaggio diretta dagli allenatori Marco Massai e Daniela Sanna, a portare il loro saluto ad uno degli atleti più titolati della storia dello sport italiano. E con loro molti altri soci del glorioso circolo, a partire da due ex presidenti del sodalizio ed ancora oggi validissimi vogatori, Massimo Guerrieri Paleotti, consigliere della FIC, e Claudio Scuriatti, capostipite di una dinastia di vogatori che vede nel figlio Luca, oggi vicepresidente del Tevere Remo e nel nipote Matteo, atleta di punta della scuola, i suoi degni continuatori. L’ospite d’onore della serata ha potuto sentire così il calore di una folta rappresentanza del Circolo che lo ha voluto suo socio onorario e che si onora di annoverarlo tra i propri iscritti.

La serata è scivolata via tra foto – ricordo, amabili conversazioni con gli ospiti, brindisi ed una cena a buffet, nel corso della quale i nuovi dirigenti del Circolo hanno esposto le loro idee sui programmi futuri. Sì, perché al Tevere Remo si guarda avanti e si è sempre proiettati al domani, malgrado l’immanenza di una storia così lunga ed importante che potrebbe far correre il rischio di specchiarvisi.

Dal vice presidente, dottor Luca Scuriatti, poche e cogenti parole di presentazione del campione, più che altro ad insegnamento dei giovani. Agostino – ha detto Scuriatti – ha una storia agonistica che insegna alle giovani leve del canottaggio ed a tutti gli sportivi che se la natura ha un ruolo decisivo nel dotare i campioni dei mezzi per eccellere nelle loro discipline, la volontà di ferro consente di superare le avversità dettate dagli infortuni che, nel caso di Abbagnale, hanno segnato la sua carriera per lunghi anni, ma che non gli anno impedito di tornare in acqua e primeggiare nuovamente a livello mondiale.
I giovanissimi atleti, tutti minorenni, in formale divisa sociale, trasmettevano una sana idea di valori sportivi e ricevevano a loro volta dai meno giovani l’insegnamento di questi valori, in uno scambio fruttuoso e sinergico che rende gli uni partecipi di una tradizione e gli altri consapevoli della sua continuazione nel solco tracciato da quelli che li hanno preceduti.
Tutto vero e tutto bello; però caspita quanto mangiano!!

Il canottaggio era l’argomento clou della serata, era inevitabile che così fosse. Ma a tavola, in presenza delle tante signore familiari e socie, s’è parlato di molto altro, oltre che di sport. Il cardiologo Eugenio Martuscelli intratteneva i suoi commensali con il racconto delle buffe esperienze di giovane europeo che si affaccia alla professione medica negli States. La pluricampionessa mondiale di canottaggio Noralee Minucci, amabile signora americana moglie e madre di nostri due consoci, ci rivelava di non vedere l’ora di lanciarsi in balli jazz nelle prossime feste che terremo nel nostro grande salone di Ripetta. E così via di tavolo in tavolo, in una bella serata di circolo.

Grazie Agostino. Speriamo che tu ti possa trasferire al più presto con la famiglia a Roma ed averti più spesso tra di noi.