Era il 1992 quando al Circolo si tenne la conferenza dal titolo “Alzheimer: dalla rassegnazione alla speranza”.

Dopo ben 23 anni siamo ritornati sull’argomento: i progressi nella comprensione della malattia ci sono stati, ma ancora molti sono i passi da fare.

Con l’allungamento della vita e quindi con il progressivo invecchiamento della popolazione anche il cervello umano invecchia e può ammalarsi.  Questa patologia comporta l’impoverimento e la scomparsa delle cellule cerebrali.

E’ un processo molto lento che dura dai 10 ai 15 anni e nel tempo distrugge silenziosamente milioni di neuroni prima di manifestare dei sintomi.  Questa malattia, comunemente chiamata demenza senile si sviluppa generalmente nella sindrome dell’Alzheimer.

Con un percorso irreversibile e progressivo  la degenerazione delle cellule neuronali  si espande in tutto il cervello.  Colpisce la memoria, altre funzioni cognitive, il pensare, il parlare, il camminare e il controllo delle attività del corpo.

Si crea quindi uno stato di confusione e di disorientamento spaziale e temporale.

In Italia colpisce il 5 % delle persone con più di 60 anni; le stime ufficiali parlano di 1, 2 milioni di ammalati. Entro il 2050 nel mondo si dovrebbero avere 135 milioni di persone affette dalla demenza di Alzheimer.
In questi ultimi anni si è sviluppato un metodo per alleviare le conseguenze di questa malattia, chiamato “Protocollo allenamento del cervello”.

La sera del 5 maggio, nel salone di Ripetta gremito, si è discusso su come prevenire questa malattia e che orizzonti di soluzioni si possono prevedere nei prossimi anni.

E’ stato anche affrontato il tema dell’informazione sia come attività di prevenzione che come assistenza. Dibattito vivace, con numerose domande del pubblico. Moderatore il Socio, Salvatore Toriello.

Sono intervenuti:
Mario Alì Direttore Generale del Ministero dell’Università e della Ricerca
Roberta Franco – Psicologa. Ricercatrice del CNR
Alfredo Berardelli – Università Sapienza, Direttore dell’Unità Operativa Complessa – Neurologia
Hanno partecipato anche:
Ranieri Guerra, Direttore Generale per la Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute
Carlo De Lena, Docente Neurologia Università Sapienza, Responsabile Unità Valutativa Alzheimer
Carmela De Bonis, Presidente dell’Associazione Alzheimer Roma
Giovanni Anzidei, Vice Presidente della Fondazione IGEA Onlus