ALEXANDER TYUMENTSEV, pianoforte

L. v. BEETHOVEN (1770-1827): Sonata N.8 op.13, in do minore “Patetica”
Grave – Allegro di molto e con brio. Adagio cantabile. Rondò (Allegro)
F. MENDELSSOHN (1809-1847): Fantasia in fa diesis minore op. 28. Rondò Capriccioso op. 14
S. RACHMANINOFF (1873-1943): Valzer in la maggiore
P. I. CIAJKOVSKIJ (1840-1893): Da Le Stagioni: Gennaio e Febbraio
M. MOSZKOWSKI (1854-1925): Studio op. 72, n.6, in fa maggiore
F. CHOPIN (1810-1849): Studio op. 10, n.5
N. PAGANINI (1782-1840) – F. LISZT (1811-1886): Studio N.3, “La Campanella”
P. I. CIAJKOVSKIJ (1840-1893): “Whether day comes” (trascrizione)

Eccoci alla “scuola russa”, rappresentata da un fenomenale e giovanissimo pianista pluripremiato, una vera promessa in rampa di lancio.
Un programma che ha strizzato l’occhio al pubblico, con brani di consolidata fama.
Molti compositori russi e alcuni piccoli pezzi che sono una sfida per ogni pianista, dimostrando coraggio anche per il solo inserirli in programma: tra cui “La Campanella” di Paganini / Liszt, con le dita che volano lievi e velocissime e di cui si dice che solo tredici persone al mondo sappiano eseguire alla perfezione, o lo studio “tasti neri” di Chopin, il quale si è divertito a mettere in difficoltà generazioni di pianisti con questa piccola pagina che ignora i tasti d’avorio e obbliga a lavorare con gran velocità solo sui tasti d’ebano.

Grande successo di pubblico ed applausi calorosi all’artista.